venerdì 23 ottobre 2015

Direste una strega

Certi corpi li misurava in abbracci mozzicati, taluni in carezze mancate.

Non credetevi una vecchia signora con la gonna a balze e il cappello azzurrino. Non attribuitele un sorriso un poco smaccato.
Pensatela senza retorica, schietta e priva di fronzolo. Pensatela fuori dai bordi, le calze con la riga nera sbragate di lato. Il rimmel colato per eccesso di passione.
Direste una strega se non fosse per quel suo essere senza malizia, per quel suo disvelarsi spudorato da anima ingenua. (che alla fine l'anima la puoi mostrare se hai sgarrato con stile e senza piegarti. che alla fine l'anima la rendi nuda e parecchio sdrucita)

A meno che tu non sia circoscrivibile immensamente.
(fosse anche solo per dire di quanta carne parla il tuo inganno, di quanto peccato odora questo implorare la resa)





                                                  (Nella foto, Theda Bara immensamente)

lunedì 5 ottobre 2015

il passo pesante sotto ali d'airone (scusa)

Una delle sorelle della fata ammaccata era addomesticatrice di vortici.
Bella e dal passo deciso, insegnava all'ottovolante a farsi pianura lieta. E negli occhi quei picchi erano tormento nel riso e lacrima macina al limitar del sentire.
I suoi silenzi disfacevano la fata in pezzi piccini e insensati, ma il suo abbraccio... oh, il suo abbraccio la saturava fino al midollo di dolce brillare e battiti d'ala talmente potenti da rintronare orecchie diseducate allo straordinario che scalpita.

Amica cara,
perdona questo mio strepitare sul posto questo mio tracimare parole prive di grazia
scusa il passo pesante sotto ali d'airone
il digrigno imprevisto su una bocca che diresti più consona al canto al bacio al sussurro gentile.
ma non vedi che la mia mente talvolta si arresta?
ma non ti accorgi il rinculo del cuore mentre ti grido "vai via" e intanto le vene mi esplodono
e intanto mi uccido domani mi sfascio la vita di te?

(resta, ti prego.
resta sul ciglio
sull'ombra del mio piede che danza
sul mio dolcissimo incanto di fata sdentata
di strega raffazzonata
di maga sedata.
e guardami guardami dritta mentre sfido la primavera a non farci fiorir ancora)