La fata sdentata portava una cicatrice in tasca.
Delicata e magnifica come un portafortuna di madreperla.
Vulnerabile come un patto violato, come un idolo sbrecciato.
Ogni giorno la benediceva ridendoci dentro.
Conscia di aver fatto di un dolore la sua arma più temibile.
Felice di aver fatto di un tradimento il suo incantesimo più riuscito.
Eccoti!
RispondiEliminaFinalmente ti ho trovata
EliminaEcco, in questa poesia ci sei tutta tu. Molto bella
RispondiEliminaGrazie de core, Barbara!!
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